Feste Iraniane

 
Le feste e le celebrazioni sono delle più importanti caratteristiche culturali per poter conoscere a fondo un paese. Gli iraniani hanno diverse feste pre-islamiche, ognuna con una storia interessante. Sono state portate alcune importanti qua sotto:
 
 
Noruz
Le case vengono pulite a fondo venendo liberate da ogni inutile disordine e sporcizia che si è formata nel corso dell’ultimo anno, in modo che possano ricominciare da capo. Tutti gli oggetti rotti vengono riparati o sostituiti; Così inizia il Capodanno Persiano! Noruz che significa “Nuovo Giorno” è il Capodanno Persiano che risale a circa 3500 anni fa. A questa festa che è infatti la festa della primavera e del rinnovamento si dà il benvenuto alla primavera e al nuovo anno. Oggigiorno questa festa si celebra da tutti gli iraniani, qualunque sia la loro religione, lingua o origine e ovunque vivano. Il Noruz non si terra soltanto in Iran ma anche nei diversi paesi in Medio Oriente, nell’Asia centrale o meridionale. Il Noruz inizia al primo giorno della primavera secondo il calendario solare perciò non ha una data fissa nel calendario gregoriano ma insomma sarà a Marzo, e dura per 13 giorni che il tredicesimo giorno è si chiama “sizdah Bedar” in cui “Sizdah” significa tredici e “Bedar” siginifica fuori e visto che gli iraniani considerano il numero 13 come sfortunato per questo trascorrono sto giorno fuori casa.
 
 
 
 
Durante questa lunga celebrazione si prepara un tavolo di sette simboli chiamato Haft Sin eccovi i simboli e i propri significati:
Senjed: olive persiane secche, simbolo di saggezza
Sir: l’aglio, simbolo di felicità
Sib: le mele, simbolo di bellezza e di salute
Somāq-sumac: una spezia persiana a base di bacche rosse acide schiacciate, simbolo di pazienza e tolleranza
Serkeh: l’aceto, simbolo di pulizia
Sabzeh: un tipo di germoglio o erba, simbolo di rinnovamento, la natura e l’euforia
Samanu: un dolce budino a base di germe di grano, simbolo di potere e il coraggio
 
 
 
 
Gahambar
Secondo la credenza degli antichi persiani, la creazione del mondo avvenne in sei fasi e le occasioni di Gahambars si formarono sulla base di questa visione. Ghanbar fu gradualmente dimenticata dopo l'arrivo degli arabi in Iran, e adesso la celebrano solo gli zoroastriani. Ma questa celebrazione, nonostante sia una delle celebrazioni pre-islamiche più famose, è arrivata in tutti i testi pahlavi e nei testi del periodo islamico, non ha dei segni di una celebrazione moderna in sé ed è un'occasione speciale per i credenti zoroastriani.
 
 
 
 
Tirgan
È una festa iraniana di metà estate, celebrata ogni anno il 13 Tir (2, 3 o 4 luglio). Alcuni credono che la celebrazione di Tirgan si terrà lo stesso giorno, quando uno dei mitici archeologi iraniani, Arash l'arciere, scavalcando il Monte Damavand, ha determinato il confine iraniano con un lancio così potente. La storia di Tishtrya è che questa dea discende nel mare su un glorioso cavallo, combatte per diversi giorni, con il demone della siccità, "Apaosha" e dopo un fallimento, alla fine la vince il demone. Con la vittoria di Tishtrya, i fiumi scorrono nei campi e le nuvole piovose escono dal mare. È così che la pioggia della vita sulla terra comincia a piovere.
 
 
 
 
Sadeh
Gli antichi persiani conoscevano il tempo della scoperta del fuoco nel decimo giorno di Bahman (30 Gennaio) e ogni anno celebravano questo giorno con il nome della festa di Sadeh cioè secolo. Questa celebrazione si festeggia oggigiorno a Teheran sotto il nome di "Kushk Varjavand" e include preghiere, poesie e discorsi. A questa cerimonia, il sacerdote zoroastriano “Mobadh” entra tenendo un braciere nella mano accompagnato da un gruppo di musica. I sacerdoti si radunano attorno alla legna, bruciandola col fuoco.
 
 
 
 
Mehregan
Mehregan è uno dei due più antichi festival iraniani, risalenti almeno ai primi ariani (iraniani) celebrato in onore di Mitra, la divinità dell'alleanza, e quindi delle relazioni interpersonali come l'amicizia, l'affetto e l'amore. La parola "Mehr" in lingua persiana significa gentilezza. Mehr rappresenta conoscenza, amore, luce e amicizia. Il festival cade nel 196 ° giorno dell'anno iraniano,10 Mehr del calendario solare e 2 ° ottobre del calendario gregoriano.
 
 
Suri
Il Chahar Shanbe Suri ossia il mercoledì rosso, è una festa dell’ultimo mercoledi dell’anno che si terra persalutare l’anno che sta per terminare. Attraverso questa cerimonia si chiede ai 'propri antenati un atto di clemenza per combattere il male (Ahriman) e, attraverso la purezza, raggiungere il bene (Ahura Mazda). Un po' ovunque vengono accesi faló, spesso nei giardini privati delle case o fuori delle proprie abitazioni oppure sopra i tetti dei grandi palazzi. I giovani saltano le fiamme gridando: "Dammi il tuo rossore e porta via la mia carnagione olivastra invernale" o "riprendi il mio pallore malsano giallo!" Durante la sera di chahar shanbeh suri, bambini e ragazzi vanno di casa in casa coperti con un lenzuolo per non farsi riconoscere e, facendo baccano con pentole e cucchiai, raccolgono dolci, frutta secca e piccoli doni.
 
 
 
 
 
 

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